Da sempre
le Land Rover hanno avuto una strumentazione di base piuttosto essenziale che
però era possibile integrare con molti strumenti opzionali a seconda delle esigenze e dell’ utilizzo che
si faceva del veicolo. Gli strumenti di serie inizialmente erano un tachimetro
con contamiglia (o conta km per le versioni destinate ad alcuni mercati esteri)
che poteva essere equipaggiato anche di contatore parziale (opzionale) ed uno
strumento multiplo che integrava l’indicatore di livello del carburante, un
amperometro con lo zero centrale e la spia degli abbaglianti, c’erano poi le
spie del generatore, di insufficiente pressione olio, dello starter (candelette
sulle versioni diesel) e, sulle versioni alimentate a gasolio, quella della
riserva del carburante. A richiesta era possibile avere uno strumento combinato
termometro acqua e manometro olio, di tipo meccanico costruito dalla Smiths,
rilevava la temperatura tramite un bulbo con tubetto capillare e la pressione
tramite un tubetto attaccato vicino al filtro dell’ olio, questo strumento era
ovviamente molto utile per poter tenere sotto controllo il regolare
funzionamento del motore e prevenire potenziali grossi problemi causati da
surriscaldamento o insufficiente pressione dell’ olio, in genere quando si
accende la spia viaggiando potrebbe essere troppo tardi per evitare gravi danni
al motore. Era possibile avere anche il termometro dell’olio, sempre di tipo
meccanico con bulbo e tubetto capillare, ma solo insieme al radiatore dell’
olio visto che il rilevamento della temperatura veniva effettuato lungo la
tubazione del radiatore.
Tachimetro
montato fino al 1967 con scala in km/h
Strumento
multiplo livello carburante, amperometro e spia abbaglianti,
montato
di serie fino al 1967 (foto da ebay)
Strumento
combinato termometro e manometro olio, montato come
optional
fino al 1967
A partire
da Aprile 1967 (telai con suffisso D
e seguenti) le Land Rover furono modificate in modo sostanziale, tutti gli
impianti elettrici, fino a quel momento dotati di positivo a massa, diventarono
del tipo con negativo a massa ed anche la strumentazione venne modificata; il
tachimetro incorporava le spie della pressione olio, quella degli abbaglianti e
quella dello starter (candelette sulle versioni diesel), lo strumento multiplo,
oltre all’indicatore di livello del carburante, riceveva, al posto
dell’amperometro, il più utile termometro dell’acqua a comando elettrico,
entrambi alimentati da uno stabilizzatore di tensione montato dietro al
tachimetro, c’era poi la spia rossa del generatore al posto di quella degli
abbaglianti.
Tachimetro
montato sulle SIIA a partire dal 1967 con scala in km/h, notare le scritte
delle spie parzialmente
coperte
dalla corona del vetro, sul modello successivo per le SIII sono state spostate
in posizione più visibile
Lo
strumento multiplo adottato sulle SIIA
nel 1967 e montato anche sulle SIII fino al 1984
Anche gli strumenti
opzionali divennero del più moderno tipo a comando elettrico, e si potevano
avere il manometro dell’ olio 545049 che andava abbinato al trasmettitore
537138 (filetto da 3/8” BSF), il termometro 90545152 con il bulbo 90545047,
sempre abbinato al kit radiatore olio, ed un amperometro, di produzione Lucas,
in abbinamento al kit della presa di corrente per batteria ausiliaria.
Manometro e termometro, costruiti sempre dalla Smiths, erano del tipo termico a
bimetallo, in pratica la lancetta veniva spostata dalla deformazione di una
lamina metallica fatta con due metalli differenti accoppiati, riscaldata da un
filo arrotolato sopra che era percorso
dalla corrente proveniente dallo stabilizzatore e chiusa verso massa dalla
resistenza variabile dei vari trasmettitori di temperatura, e livello
carburante, quello della pressione era invece alimentato direttamente dai 12V
in quanto la funzione di stabilizzazione era fatta direttamente dal
trasmettitore.
Kit
manometro olio elettrico p/n 605252 per le SIIA con manometro 545049 e
trasmettitore 537138.
Dettaglio
dello strumento 545049, montato come optional dal 1967 al 1971 sulle SIIA.
Amperometro
Lucas fine anni 60 - primi anni 70
Nel 1971 con l’ arrivo della SIII anche la
strumentazione subì delle modifiche e delle integrazioni, il tachimetro venne
modificato ricevendo un nuovo tipo di attacco per il cavo con innesto a
pressione invece che avvitato e le scritte relative alle spie vennero spostate
in posizione più visibile, lo strumento multiplo rimase sostanzialmente
invariato per tutta la produzione, tranne una variante a luce verde invece che
bianca.
Tachimetro
montato sulle SIII con scala in km/h, il contatore parziale era sempre un
optional
Per quanto
riguarda gli strumenti opzionali erano disponili: amperometro Lucas collegato
sulla batteria principale, ovviamente dal collegamento allo strumento erano
esclusi motorino di avviamento e le candelette (sulle versioni diesel) il cui
assorbimento sarebbe stato bel oltre il massimo misurabile (50 A), un secondo
amperometro si poteva avere in combinazione con il kit di presa di corrente e
batteria ausiliaria, c’erano poi, di produzione Smiths, il manometro dell’ olio
(1) ed il termometro 589136, quest’ultimo sempre in abbinamento al kit
radiatore olio, ma installabile anche da solo con la coppa olio specifica che
aveva l’ attacco per il bulbo trasmettitore della temperatura 560794. Sulle 109
V8 erano previsti strumenti simili, con scale differenti, ed un voltmetro
PRC1111, gli stessi montati dalle coeve Range Rover con la medesima
motorizzazione. Il voltmetro, di facile installazione, si può montare anche
sulle altre versioni, sia da solo che abbinato all’ amperometro per un completo
controllo della funzionalità dell’alternatore e dello stato di carica della
batteria.
Kit
amperometro per SIII diesel, la versione per motori a benzina aveva una staffa
in più ed un cavo in meno
Kit
manometro olio RTC2283 con strumento PRC1736 a scala imperiale
Kit
manometro olio RTC2284 con strumento PRC1737 a scala metrica
Termometro
olio 589136
Bulbo
sensore temperatura acqua ed olio 560794, 110 gradi di fondo scala
Manometro
olio per 109 V8 e Range Rover
Voltmetro
PRC1111
(1)Un approfondimento a parte lo merita il manometro
dell’olio delle SIII, ne sono state montate molteplici versioni: fino al 1976
sono stati usati strumenti termici a bimetallo simili a quello delle SIIA
(simili, ma non intercambiabili), abbinati al trasmettitore 555704 (filetto da
½” UNF) montato sul porta filtro dell’ olio tramite una riduzione da 3/8” BSF a
½” UNF ed un raccordo a pipa che consentiva di collegarci insieme anche il
pressostato della spia di insufficiente pressione olio, di questi strumenti
esistevano due modelli, intercambiabili, uno con doppia scala, lb/sq in e
kg/cm2 (589137) e l’altro con la scala in kPa (PRC1064).
A
partire dalla fine del 1976 gli strumenti termici sono stati sostituiti dai più
moderni ed efficienti strumenti magnetici, più precisi e dal movimento molto
più rapido, abbinati al trasmettitore DRC242 (filetto da ½” UNF), sempre
disponibili in due modelli intercambiabili, uno con doppia scala lb/sq in e
kg/cm2 (PRC1736) e l’ altro con scala in kPa (PRC1737). Sulle 109 V8 invece
c’era il manometro olio PRC1732 o PRC1733 (solite scale in alternativa, ma
fondo scala a 60 invece di 100 lb/sq in come sulle versioni con motori a 4 e 6
cilindri) collegato al trasmettitore DRC2479 (filetto da ½” UNF).
E’
importante rispettare il corretto abbinamento tra strumenti e trasmettitori di
pressione, non solo per quanto riguarda il valore di fondo scala (60 o 100
lb/sq in), ma anche per quanto riguarda il principio di funzionamento dello
strumento, termico a bimetallo o magnetico (air core), l’errato abbinamento comporta
misure completamente sbagliate e strumento che indica una pressione anche
quando fosse a zero. I due tipi di trasmettitori si distinguono facilmente in
quanto il tipo per strumenti termici ha un doppio terminale nel mezzo, mentre
il tipo per strumenti magnetici ne ha uno solo spostato verso il bordo.
Ecco alcuni
esempi di abbinamenti
trasmettitore-strumento, la prima coppia di tipo termico, la seconda di
tipo magnetico:
Trasmettitore
555704 Strumento
589137 (termico)
Trasmettitore
DRC242 Strumento
PRC1737 (magnetico)
Trasmettitore
555704 smontato Particolari
interni del trasmettitore 555704
Nella
vista interna del trasmettitore 555704, si può distinguere la lamina
bimetallica sulla quale è avvolto il filo che percorso dalla corrente la fa
scaldare causando l’ interruzione del circuito; questa interruzione avviene
tanto più frequentemente tanto più è bassa la pressione dell’ olio dal momento
che l’ estremità sulla quale fa contatto è spostata dal polmoncino sottoposto
alla pressione.
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