Philips L6X38T Antoinette FM-AM DE LUXE (1968):

 

Questa è il mio ultimo acquisto, la famosa radio della Philips, top di gamma prodotta dal 1963 al 1971, ai suoi tempi costosissima ed ambita da molti appassionati, deve in parte la sua fama alla presenza nel film “007 Una Cascata di Diamanti” del 1971, era la radio del ”cattivo” di turno, in quel caso Ernst Stavro Blofeld, la si vede  in primo piano sulla sua scrivania in una scena del film a circa 1h e 38’ dall’ inizio e di sfuggita in alcune altre inquadrature che seguono, questo fa si che sia un oggetto ambito, oltre che dagli appassionati di radio d’ epoca, anche da chi colleziona oggettistica legata ai film della serie 007, qui sotto la vediamo in due inquadrature del film:

 

 

 

 

E queste sotto sono alcune pubblicità degli anni ’60:

 

 

 

 

 

 

Prodotta dalla olandese Philips in due versioni tra il 1963 ed il 1971, la prima con il codice del modello L6X38T (1963-1969) e la seconda 22RL798 (1969-1971), aveva il nome commerciale “Antoinette” che però non compare da nessuna parte sull’ apparecchio, identificato come FM-AM DE LUXE; entrambe le versioni hanno praticamente le medesime specifiche tecniche, ma differiscono per alcune particolarità: lo stadio finale dell’amplificatore, realizzato sulla prima con una coppia di transistor PNP, trasformatore di uscita e trasformatore tra driver e finali, sulla seconda hanno utilizzato una coppia di transistor complementari con condensatore elettrolitico di disaccoppiamento sull’ altoparlante eliminando i due trasformatori (con una sensibile riduzione dei costi e del peso), un’ altra differenza riguarda il controllo della sintonia fine, sulla L6X38T è la ghiera esterna della manopola della sintonia AM, sulle 22RL798 è stato spostato al posto del controllo di guadagno presente sulla prima (ultima manopolina in basso), ma eliminato sulla seconda, c’era anche una differenza sul circuito di alimentazione, sulle L6X38T il negativo delle batterie non è a massa, ma contrassegnato sugli schemi dal segno “-“, la massa si trova ad un potenziale leggermente superiore, tutte le tensioni sono misurate rispetto al positivo, sulle 22RL798 hanno adottato un sistema più convenzionale con negativo batteria a massa, ma le varie tensioni di alimentazione sono misurate sempre rispetto al positivo principale, inoltre hanno eliminato l’ auricolare con avvolgicavo incorporato e sostituita la presa per altoparlante esterno con quella per l’ auricolare. Dal punto di vista estetico l’unica differenza, pannello posteriore a parte, sono le scritte in corrispondenza delle manopoline, di lato sulla radio più vecchia e sotto su quella più recente più ovviamente la scritta sulla manopolina più bassa, AGC sulle L6X38T e FINE TUNING sulle 22RL798.

 

Amplificatore finale delle L6X38T con transistor finali PNP e trasformatori, il segnale per l’auricolare arrivava direttamente dal driver escludendo i finali tramite SK7.

 

 

Amplificatore finale delle 22RL798, con transistor finali complementari senza trasformatori.

 

 

 

Circuito di alimentazione principale delle L6X38T, le altre tensioni erano ricavate dal “+” ed indicate in altre parti dello schema, su alcune documentazioni la resistenza R74 e indicata come 100 K, cosa ovviamente impossibile!

 

 

Circuito di alimentazione delle 22RL798 con negativo batterie a massa.

 

Per ognuna di queste versioni sono state prodotte più varianti, con modifiche più o meno significative a seconda dei mercati ove erano destinate oppure per miglioramenti tecnici, si distinguevano dai due numeri che seguivano il codice principale, separati da quest’ ultimo tramite una barra “/”, per esempio il modello iniziale era la L6X38T/00, la L6X38/02 differisce per l’introduzione della presa posteriore per l’alimentazione esterna 9 V tramite un alimentatore optional, altre varianti sono una differente presa per giradischi (pentapolare tonda DIN invece di quella con i contatti in linea sulla L6X38T/22), ecc..

 

Dopo questa breve panoramica, veniamo al mio ultimo acquisto, era da un po’ di tempo che ne stavo cercando una, preferibilmente una L6X38T che storicamente era più significativa, ed un modello dotato di presa per alimentazione esterna che era più pratica, requisito essenziale che fosse completa ed in eccellenti condizioni estetiche, meno mi importava del funzionamento in quanto l’elettronica si ripara, ma parti esterne rotte o rovinate non si trovano più ed un buon restauro è praticamente impossibile, ogni tanto ne compaiono sui vari mercatini, ma per quelle belle e funzionanti richiedono spesso cifre impegnative, quelle “economiche” sono in genere ridotte a rottami, rovinate esteticamente, con parti mancanti, ecc., alla fine ne ho trovata una molto bella esteticamente, un modello L6X38T/10 del 1968, quindi uno dei più recenti di questa versione prodotta dal 1963 al 1969 con tutte le migliorie introdotte nel corso degli anni, il venditore dichiarava che funzionava la FM, ma non l’ AM in quanto c’era la cordicella della sintonia rotta, cosa che si notava anche dalle foto a causa dell’ indice sulla scala piegato di traverso.

 

Queste sono le foto della radio che ho comprato, molto bella esteticamente, la maniglia in metallo pesante è rivestita in pelle, i fianchetti sono ricoperti in vinile con un risvolto cucito molto bello, tutta la parte frontale che credevo fosse in plastica con profili cromati riportati, ho scoperto essere tutta in metallo cromati in unico pezzo, con la parte centrale verniciata color alluminio e con montata dal retro la griglia molto fine dell’altoparlante, le manopoline sono fissate agli alberini dei potenziometri tramite viti, il plexiglass della scala graduata è perfetto, senza un graffio, purtroppo una delle antenne ha il penultimo segmento spezzato (dichiarato dal venditore), ma se non la si estrae completamente non si nota, tutti e 4 i piedini di plastica posti alle estremità delle 4 “zampe” del supporto girevole sono rotti, dovrò cercare qualcosa per ricostruirli.

 

Foto dell’inserzione:

  

  

  

 

Dalle foto si possono notare i seguenti particolari:

 

La base cromata girevole graduata che consente di ruotare la radio in modo da trovare il giusto orientamento con il massimo segnale in AM.

Sulla parte interna del coperchio superiore c’è un planisfero con i fusi orari e un disco rotante che consente di vedere che ore sono in una determinata area geografica settando l’ora corrente nella propria. Il vano batterie è perfettamente pulito senza evidenti tracce di corrosione dovute alla fuoriuscita di acido dalle pile se dimenticate per lungo tempo all’ interno, cosa alquanto rara per un’apparecchio di quasi 60 anni. Il pannello posteriore con le connessioni per alimentazione esterna, antenne esterne per AM e FM e relativo selettore, connettori per giradischi e registratore, auricolare con cavo auto avvolgente, presa per altoparlante esterno. Fianchetti con manopole sintonia, presa per antenna esterna auto e pulsante per blocco rotazione base girevole. Antenna rettangolare a loop per onde corte.

 

 Accesa la radio dopo aver collegato un’ alimentazione esterna, sento che funziona correttamente la FM e si sente pure bene, provo per curiosità a premere i tasti delle altre gamme d’ onda e noto che si continua a sentire la FM qualunque gamma d’ onda si selezioni, a questo punto è ovvio che non è solo un problema della cordicella della sintonia AM rotta, ma c’è anche un problema sui selettori delle gamme d’ onda, ho trovato su internet tutte le documentazioni tecniche necessarie per le riparazioni, ed ho iniziato a smontare non potendo, ad ogni ad ogni fase dello smontaggio, non notare le pregevoli caratteristiche costruttive di questa radio che si vede essere costruita senza economia e con un occhio di riguardo particolare per le operazioni di assistenza tecnica (tipico della Philips) cercando di renderle più semplici possibili come possiamo vedere dalle foto che seguono fatte durante tutto il restauro (cliccare sopra per ingrandirle):

 

 

Iniziamo a togliere il coperchio posteriore, basta togliere 4 viti sotto al coperchio del vano batterie e la vite che fissa le antenne a stilo e si toglie; il circuito stampato a destra è la sezione BF + alimentazione.

 

 

A questo punto si può rimuovere il porta batteria, per farlo è necessario togliere 6 viti e viene via; compare a questo punto il circuito stampato di alta e media frequenza, il tuner FM è invece la scatoletta metallica orizzontale posta subito sopra la presa DIN.

 

 

Questo è il condensatore variabile dell’AM, di pregevole fattura è montato su supporti elastici di gomma per assorbire le vibrazioni.

 

Altra veduta del condensatore variabile dal retro e del tuner FM in basso, si vede bene anche l’antenna interna in ferrite per le onde medie e lunghe.

 

Altra veduta con il tuner FM e l’avvolgicavo dell’auricolare.

 

Tuner FM visto dall’ alto.

 

A questo punto si tolgono le 4 manopoline, si svitano altre 4 viti dal retro e tutta la parte frontale, che è incernierata, si solleva.

 

Qui si nota la parte frontale sollevata e la costruzione in fusione di alluminio, l’altoparlante è montato su una piastra di masonite spessa più di mezzo centimetro con interposte delle strisce di feltro per evitare vibrazioni. Ho messo quella molletta per tenere ferma l’antenna a loop.

 

 

Noto a questo punto il problema che non consente di cambiare gamma d’ onda con la pulsantiera, il braccetto di plastica che aziona il commutatore FM si è sganciato alla levetta di ottone azionata dai pulsanti, purtroppo non basta riagganciarlo, il pernetto è spezzato ed è ridotto ad un moncherino, dovrò trovare una soluzione, reperire un ricambio è praticamente impossibile se non comprando una seconda radio identica da cannibalizzare, sperando che lo abbia integro!

 

 

Particolare dei potenziometri e si vede anche il trasformatore di uscita completamente schermato.

 

Particolare del meccanismo di sgancio dell’auricolare, si vede anche la funicella rotta della sintonia AM, è realizzata in due sezioni una in metallo e l’altra in corda tradizionale in quanto il metallo non farebbe presa sul perno della rotella della sintonia, ma scivolerebbe.

 

A questo punto non resta che rimuovere il pannello frontale di plexiglass con la scala graduata per accedere a tutta la trasmissione della sintonia, per fortuna sul manuale c’è lo schema del percorso delle funicelle e di tutti i rinvii.

 

Ho anche trovato la soluzione per riparare il braccetto rotto, ho eliminato il moncherino del perno rotto dopo averne misurato il diametro (2 mm) ho preso un chiodo dello stesso diametro, l’ho arroventato con il cannello a gas e l’ho piantato nel braccetto di plastica, con il calore ha forato la plastica e raffreddandosi ne è rimasto incastrato, l’ho poi tagliato della giusta misura e limato il bordo per arrotondarlo, per maggiore sicurezza e non rischiare che si sfili una volta inserito nella levetta di ottone, visto che non ha il dente di bloccaggio come quello di plastica, ho fatto un piccolo cappio con un pezzetto di filo di rame per tenerlo bloccato, ho poi provato e funziona perfettamente, problema risolto!

 

Questo è il braccetto riparato e rimesso in posizione, bloccato con il cappio fatto con un pezzo di filo di rame, non sarà bello da vedere, ma funziona perfettamente e quando la radio è chiusa non si vede nulla.

 

Questa invece è la veduta di insieme della scheda di alta e media frequenza, con tutti i commutatori, induttanze, trimmer e compensatori capacitivi per le tarature di tutte le gamme d’ onda.

 

 

Avendo la radio tutta smontata ho fatto che staccare anche la base rotante, per farlo è necessario svitare il dado che c’è sotto e poi svitare la vite interna, attenzione a non perdere le sfere su cui ruota, ce ne sono tre sotto e tre all’ interno, sotto al disco di plastica, queste ultime hanno sotto anche tre piccole molle, ho pulito tutto dal vecchio grasso ormai rinsecchito ed appiccicoso, le sfere erano praticamente tutte bloccate, ho dato una lucidata alla parte cromata con polish per cromature. Dovendo ricostruire i piedini di plastica, mi sono guardato intorno per cercare un materiale adatto, mi è caduto l’ occhio su un pezzo di tubo di polietilene per l’ acqua, spesso 2,5 mm, la feritoia dove vanno inseriti è larga 3 mm per cui con un po’ di colla andrebbe bene, ne ho tagliato un pezzo, l’ ho poi tagliato longitudinalmente ed aperto dopo averlo scaldato bene in modo da appiattirlo e con un minuzioso lavoro con il cutter ho ricavato i 4 piedini di plastica mancanti, leggermente più sottili degli originali, ma fanno il loro lavoro!

 

 

Con un foglio di carta abrasiva appoggiato su una superficie piana ho poi livellato i piedini di plastica nuovi montati sulle zampe della base cromata, così adesso sono tutti in piano ed alla medesima altezza.

 

E adesso la parte più noiosa di tutto il lavoro, sostituire la cordicella della sintonia AM, l’originale è in cotone spessa 1 mm, ne ho provata una da 0,7 mm in poliestere, ma le spire sull’ alberino azionato dalla manopola si accavallavano, mi sono procurato del filo di cotone cerato da 1 mm ed è perfetto.

 

Già che c’ero ho smontato entrambe le manopole della sintonia per pulirle bene e pulire anche la sede cromata, quella dell’AM è divisa in due parti, quella interna fa girare l’alberino della sintonia, quella esterna, tramite un ingranaggio, aziona il potenziometro della sintonia fine.

 

Una volta rimontate le manopole, prima di rimontare la radio, è ora di provarla, funziona tutto bene, riceve in tutte le gamme d’onda, gli unici difetti ancora da risolvere sono i potenziometri ed i commutatori del selettori delle gamme d’onda un po’ rumorosi, un trattamento con appositi spray risolve anche questo e possiamo iniziare a rimontare la radio, per prima cosa si monta il pannellino di plexyglass con le scale graduate, poi passo al corretto posizionamento della lancetta FM utilizzando una radio a sintesi di frequenza sintonizzata sulla medesima emittente in modo da conoscerne la frequenza esatta e di conseguenza posizionare la lancetta nel punto corretto, per l’AM ho fatto altrettanto utilizzando una stazione delle onde medie, la taratura di ogni singola gamma d’ onda si potrebbe fare con i compensatori capacitivi separati, ma non avendoli toccati non ritengo necessario doverlo fare, controllo invece e regolo se necessario i vari trimmer con le tensioni di riferimento indicate sulla schema, ho notato poi un ulteriore piccolo difetto, quando si accende la radio spenta da un po’ sono necessari una decina di secondi affinché si senta bene, inizialmente il livello è molto basso poi va aumentando progressivamente, potrebbe essere un condensatore elettrolitico o un transistor, con lo schema ed un po’ di misure dovrei riuscire ad individuare il componente difettoso…

 

Per avere accesso a due dei trimmer per la taratura della tensione di 1,6V e della corrente a riposo dello stadio finale è necessario rimuovere il pannello laterale, per farlo basta togliere la maniglia, la manopola della sintonia FM e svitare 4 viti, due orizzontali in basso che lo uniscono al fondo ed altre due verticali che lo assicurano al telaio, ovviamente va sorretto o poi posato di lato il frontale dal momento che una delle due cerniere è nel pannello laterale. Si vedono a questo punto due trimmer di taratura, quello superiore regola l’alimentazione di 1,6V (rispetto al positivo, sono circa 7,5-8V rispetto alla massa), quello inferiore la corrente di riposo nello stadio finale che dev’essere di 6 mA, ho notato che la tensione di alimentazione di 1,6 V quando si accende la radio sale molto lentamente e questo è la causa del ritardo nel livello sonoro, questa tensione va ad alimentare alcune sezioni dell’ amplificatore a media frequenza, infatti lo stadio a bassa frequenza funziona correttamente appena accesa la radio.

 

 

Come si vede dall’ estratto dello schema, la tensione di 1,6V viene ricavata dall’alimentazione principale attraverso il trimmer R64 che ha in parallelo un NTC per compensare le variazioni di tensione con la temperatura, una ulteriore resistenza R65 ed un condensatore elettrolitico C116, per esperienza inizierei a sostituire quest’ ultimo visto che questo tipo di condensatori quando sono vecchi danno spesso dei problemi simili, se il problema dovesse persistere indagherò oltre.

Anche la tensione di 1,1V regolata dal trimmer R77 (vedi schema circuito di alimentazione pubblicato ad inizio pagina) presente sulla piastra MF non era precisa, ma appena toccato il trimmer per portarla al valore corretto, si è staccato il cursore, ho trovato on-line dei trimmer d’ epoca nuovi, molto simili agli originali e ne ho comprati alcuni, non mi piaceva l’idea di metterne uno moderno completamente diverso dagli altri.

 

Ed ecco il trimmer sostituito, molto simile agli originali dell’epoca, notare tutte le nervature di rinforzo della base in plastica che partono a raggiera dal centro dov’è montata la base girevole. Ho sostituito anche alcuni condensatori elettrolitici critici tra i quali i due principali dell’alimentazione, C122 e C123, al posto degli originali da 640 micro Farad ne ho messi due da 1.000, come sul modello più recente 22RL798, hanno la stessa dimensione degli originali e sono sicuramente più performanti, data poi una pulita a potenziometri e selettori vari con appositi prodotti spray, adesso la radio funziona perfettamente, per cui inizio a rimontarla con la massima accuratezza.

 

Dopo altre due ore di lavoro, ecco il risultato finale, bella da vedere e perfettamente funzionante, con un filo lungo una decina di metri che esce dalla finestra e appeso al ramo di un albero e il collegamento a terra riceve una notevole quantità di emittenti di tutto il mondo sulle onde corte, in particolare dopo il tramonto per una questione di propagazione delle onde elettromagnetiche riflesse dalla ionosfera; le foto sono state fatte senza flash, a causa delle presenza di parecchie cromature utilizzandolo erano presenti troppi riflessi fastidiosi, ovviamente con i tempi di esposizione più lunghi la messa fuoco non è perfetta::

 

Chiusa quando non viene utilizzata.

 

Aperta con antenna a loop sollevata per ricezione onde corte, la base girevole consente il miglior orientamento per avere il segnale massimo.

 

Aperta con antenne stilo per ricezione FM, per questione di inquadratura fotografica sono solo parzialmente allungate, ovviamente sono orientabili.

 

Aperta per la ricezione di onde medie e lunghe tramite antenna in ferrite interna, anche in questo caso va ruotata nella direzione di massimo segnale ricevuto.

 

Veduta posteriore.

 

Dettaglio delle connessioni posteriori, sulle L6X38T è presenta anche l’auricolare con cavo autoavvolgente, eliminato sulla successiva 22RL798.

 

Particolare dell’auricolare con il cavo estratto, al momento dell’estrazione si aziona uno switch che esclude l’amplificatore finale e di conseguenza l’altoparlante interno.

 

Adesso sono alla ricerca dell’alimentatore di rete originale Philips della stessa epoca, dovrebbe essere il modello N6501, lo vediamo in questa foto trovata su Internet dove sul connettore Roka è presente anche un adattatore DIN per alimentare altre apparecchiature Philips della stessa epoca come il famoso registratore a cassette EL3302:

 

Vediamo se riesco a trovarlo in vendita da qualche parte del web…

 

Trovato! Non è perfetto, ma il venditore dichiara che è funzionante, c’è solo da sistemare il cavetto a bassa tensione che è stato modificato:

 

Ecco fatto: ho eliminato la modifica e saldato ed isolato i fili con della guaina termo restringente, avevo anche preso in considerazione di sostituire il filo a bassa tensione, ma l’originale ha lo spinotto termosaldato ed ha una conformazione particolare per entrare nell’ adattatore DIN per cui ho preferito conservarlo, meglio un pezzetto di guaina visibile che un cavo con uno spinotto non originale.

 

Adesso posso ritenermi pienamente soddisfatto, la radio è perfettamente funzionante, in eccellenti condizioni estetiche e completa di alimentatore esterno originale Philips della stessa epoca.

 

 

Varianti prodotte a me note (*):

 

L6X38T/00

L6X38T/01, 452 kHz MF

L6X38T/02, identica a /01, ma con presa per alimentazione esterna

L6X38T/10, 452 kHz MF, con presa per alimentazione esterna + VDR e condensatore su presa antenna esterna

L6X38T/22, 452 kHz MF, con presa per alimentazione esterna e presa DIN per giradischi al posto del vecchio tipo in linea

L6X38T/54, 452 kHz MF, con presa per alimentazione esterna

 

22RL798/00, 452 kHz MF

22RL798/15, 470 kHz MF

 

(*) dati da verificare, se qualcuno avesse informazioni più precise ringrazio se volesse condividerle.

 

 

Manuali trovati su Internet:

 

 

Manuale di uso L6X38T > (1,44 MB) non completo

 

Manuale di servizio L6X38T 1965-66 > (17,1 MB) in tedesco, completo

 

Manuale di servizio L6X38T/01 > (7,72 MB) multilingue, non completo

 

Manuale di servizio L6X38T > (2,52MB) variante, olandese, non completo

 

Supplemento L6X38T/02 > (3,04 MB) multilingue, completo

 

Supplemento L6X38T > (17,9 MB) francese, completo, descrizione tecnica funzionamento

 

Nota tecnica L6X38T > (1,40 MB) francese, inserita VDR su ingresso antenna esterna 

 

Manuale di servizio 22RL798/00 > (8,45 MB) multilingue, completo

 

Manuale di servizio 22RL798/15 > (1,31 MB) inglese, non completo

 

Catalogo Philips Belgio 1966 > (36,4 MB) in francese, a pagina 18 c’è la radio L6X38T

 

 

 

 

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Ultima modifica 04/10/2025